MODULATORE AV
Può capitare di dover collegare la presa SCART o immettere un segnale video composito in un vecchio televisore dotato solamente dell'ingresso RF, ovvero del connettore per il cavo coassiale dell'antenna. Ovviamente, stando così le cose, non è possibile, ma...
INTRODUZIONE.
I vecchi televisori sono dotati di un solo ingresso, quello RF, ovvero accettano solamente il
segnale proveniente dall'antenna o da una qualunque fonte di segnale a radio frequenza. Invece
i moderni televisori (a dire il vero, quelli di una decina d'anni fa ad ora) hanno anche un
altro ingresso, la cosiddetta presa SCART. Attraverso questo grosso connettore c'è
possibile immettere i segnali video composito e audio stereo, separatamente. In questo modo
è possibile by-passare il modulatore RF. Il vantaggio è una migliore
qualità del segnale Audio-Video, non dovendo esser modulato e demodulato in RF.
Inoltre tutte le telecamere, fotocamere digitali e altre apparecchiature elettroniche
rendono disponibile il segnale AV composito, non RF.
Ecco che nasce il problema di come visualizzare le immagini di un segnale
video composito nel vecchi televisori, privi di connettore SCART.
La soluzione è di utilizzare un modulatore AV, che converta il segnale AV in uno RF,
sintonizzato in un preciso canale TV. A quel punto è sufficiente collegare l'uscita del
modulatore AV all'ingresso antenna e... il gioco è fatto.
IL CIRCUITO
Ci sono diverse soluzioni per realizzare un modulatore AV. Quella più
intuitiva è di cercare qualche circuito integrato adibito a questa specifica
funzione; il problema è che è necessario: aggiungere un certo
numero di componenti passivi, disegnare con estrema cura il circuito stampato
ed eseguire un'accurata taratura. Se si è alle prime armi o se non si
vuol perdere troppo tempo, questa strada non è fattibile.
L'ideale sarebbe trovar qualcosa di pronto per questa funzione, ma non è
fantascienza!
Esiste un piccolo modulino già costruito e tarato che funge da modulatore
AV, prodotto dalla Aurel www.aurel.it
nota per il suo catalogo ricco di moduli RTX per dati digitali, segnali audio
e video..
In realtà i modulini A/V sono due e l'unica differenza è la banda
della portante RF:
Come è possibile vedere osservando la foto riportata sopra, il modulino
è disponibile in un piccolo circuito stampato con 8 contatti strip dal
passo standard, facilmente inseribile in un qualunque circuito elettronico.
Sempre facendo riferimento alla foto, il segnificato dei piedini è il
seguente.
Pin 1= Gnd Pin 2= Ingresso Audio Pin 3= Gnd Pin 4= Ingresso Video Pin 7= Gnd Pin 8= +5 Volt Pin 10= Gnd Pin 11= Uscita RF (antenna) |
CARATTERISTICHE
Possono essere utili anche le seguenti specifiche tecniche, valide per entrambi
i moduli, a parte la frequenza di trasmissione.
Tensione di alimentazione: 5 Volt cc Assorbimento: 90 mA (tipico) Potenza RF: 1mW per la banda UHF, 2mW per la banda VHF (75 Ohm) Portante video: 224,5MHz oppure 479,5MHz (±75Khz) Livello ingresso video: 1,2 Vpp (max) Livello ingresso audio: 1 Vpp (max) Impedenza ingresso audio: 100KOhm Sottoportante audio: 5,5MHz Deviazione mod. audio: ±70KHz |
PRESA SCART
Com'è stato detto, il circuito è molto utile, in quei televisori sprovvisti di
connettore SCART per modulare in RF il segnale videocomposito.
L'eventuale problema è sapere quali piedini della SCART usare, ma... nessun problema:
la tabella posta qui sotto dissiperà ogni dubbio!
Pin 3= Uscita audio mono: da collegare al pin 2 del modulatore Pin 4= Massa audio: da collelare ai pins 1, 3, 7, 10 del modulatore Pin 17= Massa video: da collelare ai pins 1, 3, 7, 10 del modulatore Pin 19= Uscita video composito: da collelare ai pins 4 del modulatore |
NOTE FINALI
Nella costruzione del circuito stampato (anche di tipo "millefori"),
è necessario cercare di minimizzare la lunghezza dei collegamenti video
ed RF, per una maggiore qualità video. E' importante rispettare le connessioni
dei piendini e creare un buon piano di massa.
Per quanto riguarda l'uscita RF, ci sono due possibilità:
La tabella sottostante mostra la lunghezza
dell'antenna in relazione alla frequenza adoperata.
In realtà è necessario costruire un'antenna lunga in proporzione
alla frequenza utullizata durante la trasmissione, secondo la formula:
l=c/f
dove:
l= lunghezza d'onda in metri;
c= velocità della luce approssimata a 300.000Km/s;
f= freuquenza in Hz.
Nello specifico l=300/224,5=1,34m.
Dato che alle basse frequenza la lunghezza dell'onda è
molto alta, è possibile usare una lunghezza parti ad una sua frazione.
In genere si utilizza la "mezza onda" e "un quarto di onda".
La tabella sottostante mostra le varie lunghezze d'onda a seconda della frequenza.
E' ovvio che un'antenna lunga pari a frazioni della lunghezza d'nda riduce l'efficienza,
però è necessario scendere a compromessi.
224,5MHz (VHF) |
479,5MHz (VHF) |
|
Mezza onda | 66,8 cm |
21,3 cm |
Un quarto di onda | 33,4 cm |
15,6 cm |