VIA SOLE D'AUTUNNO (Monte Pelmo).

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Questa via, come si può immaginare, è stata aperta in autunno, su una solidissima placconata presente alle pendici del Monte Pelmo, proprio in corrispondenza del Rif. Venezia, dal quale si nota, però, da poco sotto la terza sosta in sù.

Il tutto è nato da una casualità, come sempre!
Sempre con il mio amico Alberto Frasson, un sabato siamo andati all'attacco della ferrata Alleghesi sul Civetta a rilevare una decina di grotte da me scoperte qualche settimana prima. La domenica era in programma di ripetere una via su roccia in zona, ma un temporale, durante la notte, ci ha fatto cambiare idea. Così è nato di fare una semplice camminata, ovvero seguire il cosiddetto "Anello del Pelmo", un percorso a piedi che vale senz'altro la pena di fare. E passando in corrispondenza del Rif. Venezia non ho potuto non vedere questa bella placconata che termina in corrispondenza della cengia di Ball.

Via sole d'autunno sotto la Cengia di Ball sul M. Pelmo.

Nota 1: La qualità della roccia è veramente ottima! Solo verso la fine diventa un po' sporca di detriti, ma la difficoltà è veramente minima.
Nota 2: Nella foto riportata qui sopra sono visibili sia l'attacco della via (freccia rossa), sia la cengia di Ball. L'inizio della via, in realtà è posto ben più basso rispetto alla posizione della freccia rossa. A destra ci sono altre vie da me aperte: prossimamente...
Nota 3: Dalla sosta n°3 è possibile scegliere se continuare diritti ed uscire per la variante più facile oppure se traversare un po' a destra e salire puntando al muro nero (ben visibile dal rifugio) seguendo l'uscita diretta e ben più difficile.

 

Nome della via Via sole d'autunno
Apritori Federico Battaglin e Alberto Frasson a c. a.
Data apertura 26 Settembre 1996, chiodatura sistemata il 9 Settembre 2001
Difficoltà dal II al V
Sviluppo 295 metri (diretta, 245 metri)
Gruppo montuoso Pelmo
Montagna Una parete della Spalla Est
Versante Parete Est

 

Avvicinamento

La parete in questione si trova in corrispondenza del Passo di Rutorto (a Sud del Rif. Venezia) a dieci minuti di distanza. La parete è costituita da una solida placca di roccia grigia solcata da una colata nera a sinsitra di un marcato diedro, e chiusa in alto da una fascia di roccia gialla strapiombante e da un muro nero.
Ci sono due possibilità per arrivare all'attacco della via.

1) Dal Rif. Venezia salire per il sentiero che porta in cima al Monte Pelmo. Dopo cinque minuti, ovvero dopo aver superato i mughi, abbandonare il sentiero e puntare direttamente alle pareti, seguendo un'esile traccia. Costeggiando la base delle rocce, traversare a sinistra fino a scendere lungo un canalone. Dopo una cinquantina di metri, si nota un marcato diedro giusto a destra della placconata grigia.
2) Dal Rif. Venezia portarsi al passo di Rutorto e andare a destra e perdere un po' di quota. Sempre a destra, salire lungo i mughi e portarsi quasi sotto la parete. Per giungere all'attacco aggirare a sinistra delle rocce e risalire un ripido canalone: la via inizia alla fine del suddetto canalone e alla base del diedro situato a destra della nostra placconata grigia.
Trenta minuti dal Rifugio.
Tempo di avvicinamento: 30 minuti dal rif. oppure 1h30 da Zoppè di Cadore.

Discesa Arrivati alla Cengia di Ball, esattamente sotto una parete nera alta una trentina di metri, andare a destra e scendere lungo la via normale al Monte Pelmo. Scesi dalla parete, percorrere il sentiero n° 480 che porta al Rif. Venezia.
Tempo di discesa: 30 minuti.
La via

1° tiro.
Salire per la rampa che diventa un largo caminetto; spostarsi a sinistra (III) per raggiungere un comodo terrazzo detritico, posto alla base del gran diedro.
(S1: 1 spit; 22 m, III, II, III: nessuna protezione).

2° tiro.
Salire direttamente la liscia placca sovrastante aiutandosi poi con una fessurina (IV / IV+, 1 chiodo) spostarsi quindi verso sinistra per placche più facili per superare un muretto nero verticale (IV, 1 chiodo). Infine, per facili rocce (III / III+), si raggiunge una marcata cengia.
(S2: 1 spit; 40 m, dal III al IV+: 2 chiodi lasciati e 1 friend).

3° tiro.
Dalla sosta salire direttamente il solido muro nero incombente (V-) raggiungendo una cengia; con movimenti atletici superare il difficile diedrino leggermente appoggiato (V-, 1 chiodo). Si arriva alla base di una liscia placca verticale: superarla con delicati movimenti (IV+) a destra, arrivando ad una cengia; salire un po' a sinistra fino ad un aereo terrazzino, dove si sosta.
(S3: 1 spit; 38m dal III+ al V-: 1 chiodo lasciato).

4° tiro.
Traversare un paio di metri a destra fino ad uno spigoletto e salire lungo un diedrino (1 chiodo lasciato) appena accennato. Uscire da esso con un passo delicato su placca (IV+). Seguono poi delle rocce più facili che permettono ad arrivare ad una ampia cengia. Giungere alla base del muro incombente in corrispondenza di un blocco appoggiato. Salire sul blocco (V, 1 chiodo in alto), traversare leggermente a destra e superare lo strapiombino e arrivare ad un gradino; superare un altro strapiombino (V-, 1 chiodo). Si arriva così d una zona più facile e puntare alla base del muro nero. Sostare su 2 grossi fix da 12mm con grosso cordone (messi dal Soccorso).
(S5: 2 fix da 12mm con grosso cordone: 40m, IV, 1 passo di IV+, e un tratto di V: 3 chiodi lasciati).

5° tiro.
Spostarsi un paio di metri a destra e salire puntando ad uno strapiombo che si supera alla sua destra (V-, 1 chiodo). Proseguire sostanzialmente diritti zig-zagando tra le rocce nere (IV e IV+, 1 chiodo). Poi obliquare leggermente a sinistra per poi uscire su un piccolo colatorio che porta ad un terrazzo inclinato. A sinistra c'è una falsa forcella e lì vicino vi è la sosta n°6 della variante più facile.
Proseguire diritti e puntare a bordo sinistra di un muro scuro posto a destra. Sostare su 1 spit verde.
(S5: 1 spit: 50m, IV, passaggi di IV+, 1 passo di V-: 2 chiodi lasciati).

6° tiro.
Continuare a salire il colatoio, salendo una serie di gradoni; spostarsi a sinistra e sostare (bollino rosso) poco sotto della Cengia di Ball, lungo la quale passa la via normale al Pelmo.
Questo tiro è possibile farlo slegato, avendo sistemato i materiali alla sosta precedente.
(S6: 1 chiodo: 55m un tratto di II: nessuna protezione).

 

Variante più facile

La variante più facile evita il tiro n°4, quello che porta alla base del muro nero e quello successivo. Tale variante aggira sulla sinistra il muro nero e la fascia strapiombante a sinistra.

4° tiro.
Dalla sosta, anziché traversare a destra, salire la scaglia posta a sinistra della sosta seguendo poi delle rocce più facili. Si giunge sotto una fascia leggermente strapiombante: la si supera nel punto più facile (IV, 1 chiodo). Continuare sempre dritti, puntando ai mughi situati sotto la parete gialla.
(S4: 1 spit: 40m, III+, IV: 1 chiodo lasciato).

5° tiro.
Seguendo i mughi, percorrere la cengia verso sinistra; si arriva ad uno spigoletto, aggirarlo e fermarsi alla base di un corto caminetto largo.
(S5: 1 spit: 50m, all'inizio II, poi più facile: nessuna protezione).

6° tiro.
Percorrere il caminetto per poi uscire a sinistra. Risalire il ripido colatoio stando a destra arrivando ad una falsa forcella che si trova sempre sulla destra.
Sostare su una roccia affiorante (bollino rosso)
(S6: 1 chiodo: 50m, all'inizio III, poi II: nessuna protezione).

7° tiro.
Continuare a salire il colatoio, salendo una serie di gradoni; spostarsi a sinistra e sostare (bollino rosso) poco sotto della Cengia di Ball, lungo la quale passa la via normale al Pelmo.
Se ci si fida (dato che si è usciti per la variante più facile), questo tiro è possibile farlo slegato, avendo sistemato i materiali alla sosta precedente.
(S7: 1 chiodo: 55m un tratto di II: nessuna protezione).

 

 

 


Via simpatica su roccia ottima e assai vicina al Rif. Venezia. Ripetibile in giornata in abbinamento ad altri itinerari lì vicini oppure in mezza gionrata.
L'attrezzatura della via è ottima e abbondante.



Federico Battaglin
Italy
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