VIA MARE DI NUVOLE (sottogruppo del Moschesin, Tamer - San Sebastiano).

Vedi la relazione in formato PDF E' possibile vedere la relazione della via in formato "pdf": Via_mare_di_nuvole_Moschesin.pdf (29Kb).
Scarica la relazione in formato PDF in un file zippato E' possibile scaricare la relazione della via in formato "pdf" in un file zippato: Via_mare_di_nuvole_Moschesin.zip (24Kb).
Per la visualizzazione è necessario il Reader 4.0 o superiore, scaricabile gratuitamente dal sito Adobe: www.adobe.com.

Foto panoramica dalla Cima Nord della Cresta dei Camin

La Cresta dei Camìn è in realtà composta da due cime separate da un evidente canalone, che poco sotto le vette si restringe parecchio e grazie ad un masso incastrato, è possibile passare da una cima all’altra.
La quota riportata nelle cartine topografiche si riferisce a Cima Nord della Cresta dei Camìn, 2315 metri; più bassa è invece Cima Sud, 2307 metri.
La via proposta termina in vetta alla Cima Sud della Cresta dei Camìn.

Il nome della via è dovuto al fatto che, verso la cima, si arrampicava sopra un fantastico mare di nuvole, illuminato da un bel sole e agitato da un po’ di vento.
Dalla vetta il panorama era veramente fantastico: veniva voglia di dormire lì con il sacco a pelo!!

 

Via mare di nuvole sulla Cima Sud della Cresta dei Camin nel sottogruppo del Moschesin Nota 1: L’attacco della via è individuata da un grosso masso appoggiato alla parete e da un segno rosso. Inoltre, circa 15/20 metri da terra è presente un chiodo con cordino giallo scuro.
Nota 2: Oltre il chiodo menzionato sopra, la via è rimasta chiodata per la maggior parte delle soste. Queste, poi, sono facilmente individuabili per la presenza di ometti di sassi: meglio di così…
Nota 3: La qualità della roccia è, in genere, molto buona, a parte i primi metri del primo tiro e in qualche tratto dove le difficoltà sono molto basse. Purtroppo nei tratti facili, la roccia è un po’ sporca da detriti, quindi è necessario prestare un minimo di attenzione.

 

Nome della via Via mare di nuvole
Apritori Federico Battaglin e Marco Di Tommaso a c. a.
Data apertura 27 Ottobre 2002
Difficoltà Dal II al IV
Sviluppo 370 metri.
Gruppo montuoso Sottgruppo del Moschesin (Tamer)
Montagna Cima Sud dei Camìn, 2307 metri.
Versante Parete Ovest

 

Avvicinamento

Dalla "Agordina" prendere la carreggiabile che porta al Passo Duràn; lasciare l'auto al piazzale presso il Sasso di Caleda, ovvero dove inizia il sentiero n° 543.
Seguire interamente il sentiero fino a Casera Moschesin. Da qui, prendere il sentiero che porta verso Forcella Moschesin: seguirlo per una decina di minuti, fin quando agevolmente si riesce a giungere alla base delle pareti.
C’è un evidente canalone che separa le pareti della Cima Sud della Cresta dei Camìn (a destra) e della Cima Nord (a sinistra). Dirigersi verso tale canalone, ma fermarsi qualche decina di metri prima, costeggiando la parete, fino all’unico grosso masso appoggiato contro la roccia. La via inizia alla base di una placca di roccia di colore grigio chiaro. Segno rosso.
Tempo di avvicinamento: 2 ore e mezza circa.

Discesa

La discesa vera e propria avviene dalla Cima Nord della Cresta dei Camìn, cui bisogna arrivare.
Dalla fine della via, percorrere la cresta verso nord, fin quasi al suo termine. Scendere 7/8 metri fino ad un masso incastrato nell'intaglio tra le due cime. Passare dall'altra parte e salire per poco piu` di una decina di metri. Un po' piu` a sinistra, verso nord, c'è la vetta di Cima Nord della Cresta dei Cami`n.
Dalla vetta, spostarsi lungo la cresta verso nord, scendere per una cinquantina di metri per prati. Appena possibile, traversare verso sinistra (faccia a valle, verso Est) e mirare alla forcella che delimita, a nord, la Cima Nord della Cresta dei Cami`n. Suddetta forcella appare di terriccio sabbioso di color chiaro.
Scendere completamente il largo canale fino ad arrivare alla base delle pareti, situate a sinistra. Traversando a sinistra si raggiunge nuovamente l'attacco della via. E dopo venti minuti si arriva alla malga, citata in precedenza.
Tempo di discesa: 1 ora e poco piu` circa fino alla malga; 3 ore in totale.

La via

1° tiro.
Dal grosso masso appoggiato, guardando la parete, affrontare, leggermente a sinistra, una placca di roccia non sempre sicura, di colore grigio chiaro (IV-). Dopo circa 15/20 metri da terra si trova un chiodo con cordino di colore giallo scuro, proprio alla base di una placca scura (III+). Terminate queste placche un po’ ripide, si nota una sporgenza rocciosa (piccolo tettino), che si aggira a sinistra per una larga fessura. Seguono poi dei gradoni fino ad una cengia; a destra si nota una spaccatura detritica. Salire un paio di metri, fino ad una cengia più piccola, dove si sosta.
(S1: 1 chiodo, con cordino, lasciato; 45m, IV-, III+, III, II: 1 chiodo, con cordino, lasciato a 15/20 metri da terra).

2° tiro.
Affrontare la placca posta a sinistra sopra la sosta. Dei facili gradoni conducono ad una fessura che si restringe verso l’alto. Superata la strozzatura, si arriva ad una zona di cenge. In una di queste, si nota una traccia alpinistica che taglia orizzontalmente tutta la parete. Portarsi sotto al muro soprastante e sostare alla base di un largo caminetto.
(S2: 1 chiodo tolto, ometto di sassi; 50m, III, III, II).

3° tiro.
Superare il caminetto e salire per facili gradoni, fino ad una cengia inclinata, posta alla base di una bella placca appoggiata di roccia grigio chiaro. Sostare un po’ a sinistra.
(S3: 1 chiodo tolto, ometto di sassi; 35m, III, II, II).

4° tiro.
Salire la bella placca appoggiata (III), per arrivare ad un canalino obliquo, che scende da destra; portarsi davanti ad un muretto aggettante che si supera grazie ad un tratto più abbordabile (III+/IV-). Affrontare una scaglia rocciosa che conduce poi ad un altro muretto strapiombante; spostarsi qualche metro a destra fin sotto ad un evidente pilastrino. Salirlo per un paio di metri (IV), per poi spostarsi a sinistra e affrontare una larga fessura (III+) che porta ad una cengia, posta leggermente a destra (sopra la sommità del pilastrino), dove si sosta.
(S4: 1 chiodo lasciato; 45m, III, III+/IV-, IV, III+).

5° tiro.
Sostarsi un po’ a sinistra e salire una larga fessura (III). Seguono poi dei gradoni che conducono sotto ad una fascia strapiombante. Spostarsi qualche metro a destra fino ad un masso staccatosi dallo strapiombo. Grazie ad esso, superare il tetto nel punto più facile (IV). Arrivati ad una prima cengia, salire un paio di metri e sostare ad un’altra.
(S5: 1 chiodo lasciato, ometto di sassi; 35m, III, II, IV).

6° tiro.
Dalla sosta, alzarsi su facili gradoni, ad un muretto con diedrino a sinistra: salirlo per poi arrivare prima ad una zona più facile, poi ad una cengetta, dove si sosta. Ben più a destra si nota uno stretto canale detritico che sale parallelamente per altre due lunghezza di corda.
(S6: 1 chiodo lasciato, ometto di sassi; 45m, II, III+, II).

7° tiro.
Salire, per un paio di metri, la placca appoggiata soprastante, poi spostarsi a sinistra, oltrepassando un caminetto, per salire un’altra placca appoggiata. Facili gradoni, poi portano ad una cengia, dove a destra si può notare una nicchia.
(S7: 1 chiodo tolto, ometto di sassi; 45m, III+, II, III, II).

8° tiro.
Salire per rocce più ripide, a sinistra della nicchia, per portarsi sotto un muretto di roccia di colore chiaro (IV). Segue poi un caminetto-diedro (III) che conduce, attraverso facili rocce, ad un’altra cengia, dove si sosta, proprio sotto un muro giallo.
(S8: 1 chiodo tolto, ometto di sassi; 40m, II, IV, III).

9° tiro.
A sinistra del muro giallo, salire per una fessura di roccia instabile; proseguire diritti per facili rocce, fino ad una bella placca di roccia di color chiaro. Poco dopo si arriva in vetta.
(S9: ancoraggio naturale; 40m, II+, III/III+, II).

 


Simpatica via su difficoltà basse, su roccia abbastanza buona e in un ambiente molto bello.



Federico Battaglin
Italy
Cellulare (SMS): (+39) - 340-5890259
e-mail: info@febat.com