VIA DEI TRE SCALINI (Marmarole).

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Finalmente torno nelle Marmarole e in particolare al bivacco Voltolina. Sì, proprio dove nel 1993, sulla placconata nord di Cima Bastioni Sud, assieme ad Alberto Frasson ho aperto la mia prima via in montagna. La via in questione era "Via dei carabinieri" sulla quarta placca (da sinistra), ma c'è quindi anche la terza che aspettava una via. Ed eccomi quindi lì, ma, questa volta, con Marco di Tommaso, mi compagno di cordata.

Placche di Cima Bastioni Sud (Marmarole)


Nota 1: L'attacco della via è segnato da una freccia rossa. La via inizia ad una quindicina di metri a sinistra dello spigolo, oltre il quale c'è la seconda placca.

Nota 2: Arrivati all'attacco, conviene farsi un'idea della strada di ritorno soprattutto in caso di nebbia caso in cui è facilissimo non trovare il bivacco. Perciò, guardando il bivacco e tracciando un ipotetico segmento (e che costituirebbe la strada di ritorno) tra il bivacco stesso e l'attacco della via, è possibile notare che si passa assai vicino ad una serie di enormi blocchi rocciosi, che rappresentano un ottimo riferimento!

 

Nome della via Via dei tre scalini
Apritori Federico Battaglin e Marco di Tommaso a c. a.
Data apertura 3 Ottobre 1997
Difficoltà III / IV, 1 passaggio di IV+
Sviluppo 350 metri di via + 110 metri su cresta.
Gruppo montuoso Marmarole
Montagna Cima Sud Dei Bastioni, 2926 metri.
Versante Parete Nord

 

Avvicinamento Il punto di appoggio è il bivacco Voltolina, nelle Marmarole Occidentali.
Dal bivacco, guardando verso Sud-Est si notano subito una serie di placconate appoggiate che portano alla Cima Sud dei Bastioni.
Si possono contare 4 placconate e, partendo da destra verso sinistra, la via in questione ne percorre la terza.
Per l'avvicinamento vero e proprio non c'è molto da dire, dato che l'unica strada per arrivare all'attacco della parete è proprio puntarvi direttamente. Comunque, il consiglio è di spostarsi verso Est, rimanendo grosso modo all'altezza del bivacco, fino a raggiungere il ghiaione che parte dalla base di Cima Sud dei Bastioni. A questo punto, salire direttamente alla base della placconata.

NOTA 1: L'attacco della via è segnato da una freccia rossa ed è situato a una quindicina di metri a sinistra dello spigolo oltre il quale c'è la seconda placconata.

NOTA 2: Arrivati all'attacco, conviene farsi un'idea della strada di ritorno soprattutto in caso di nebbia caso in cui è facilissimo non trovare il bivacco. Perciò, guardando il bivacco e tracciando un ipotetico segmento (e che costituirebbe la strada di ritorno) tra il bivacco stesso e l'attacco della via, è possibile notare che si passa assai vicino ad una serie di enormi blocchi rocciosi, che rappresentano un ottimo riferimento!
Tempo di avvicinamento: 1 ora circa.
Discesa La via vera e propria termina il cresta, esattamente alla sosta n°9. Da qui si scende in corda doppia lungo le placconate.
Se invece si continua lungo la cresta, poi è necessario ritornare indietro fino alla sosta n°9, dove si trova un grosso cordino su un ancoraggio naturale.
Ogni punto di calata corrisponde alla maggior parte delle soste della via. I punti di calata sono distanziati non meno di 40 metri e quindi è necessario l'uso di 2 corde.
NOTA: Data la struttura rocciosa delle placconate, consiglio sempre di controllare i chiodi prima di calarsi in doppia.
Tempo di discesa: 2 ore circa per le doppie + 45 minuti fino al bivacco.
La via

1° tiro.
Salire in corrispondenza del bollo rosso e a una quindicina di metri a sinistra dello spigolo oltre il quale c'è la seconda placconata. Salire diritti arrampicando su placca. Ad un comodo terrazzino, sostare su un chiodo lasciato.
(S1: 1 ch; 48m, III / III+: freccia rossa l'attacco della via).

2° tiro.
Continuare a salire lungo la placca sovrastante, evitando di seguire, a lato, qualche fessura detritica. Sostare un su piccolo terrazzino giusto sotto ad una placca un po' più liscia. Sosta su un chiodo lasciato.
(S2: 1 ch; 40m, III+, IV-).

3° tiro.
Superare la placca sovrastante (IV-) per poi, più in alto, affrontare una spaccatura. Sostare su un chiodo lasciato.
(S3: 1 ch; 45m, IV-, poi III).

4° tiro.
Dalla sosta salire sempre diritti in placca, seguendo poi una rampa che porta alla base del primo gradino. Sostare su 2 chiodi lasciati.
(S4: 2 ch; 32m, III+).

5° tiro.
Seguire la fessura a rampa. Salire spingendosi fin sotto il tetto del primo gradino e risalire il breve diedro formato dalla placca e ciò che era la rampa prima della sosta da dove si è partiti. Arrivati alla placca sovrastante, traversare a destra fino ad un chiodo dove sostare, poco a sinistra di un diedrino. Sul fondo del diedro è possibile piantare qualche altro chiodo, qualora si voglia rinforzare la sosta.
(S5: 1 ch; 18m, IV, IV+, IV).

6° tiro.
Dalla sosta salire diritti fino ad un chiodo lasciato, salire ancora qualche metro fino a trovare il punto più comodo (IV) del uscire a destra tagliando il diedrino, evitando quindi il secondo gradino, di roccia non buona. Salire sullo spigoletto arrotondato fino a superare il livello del secondo gradino per poi sostarsi a sinistra sulla placca sovrastante. A destra invece c'è il diedrino formato dalla placca stessa e il terzo scalino. Sosta su un chiodo lasciato.
(S6: 1 ch; 35m, IV, III+ poi IV-).

7° tiro.
Traversare a destra fino al diedro formato dalla placca e dal terzo scalino: superarlo nel punto più facile (IV-). Continuare poi su placca fino ad un piccolo terrazzino, dove si sosta su una solida clessidra: cordino lasciato in loco.
(S7: 1 clessidra con cordino; 35m, IV-, poi III).

8° tiro.
Continuare sempre diritti su bellissima placca di roccia chiara fino ad un terrazzino. Sosta su un chiodo lasciato.
(S8: 1 ch; 50m, III).

9° tiro.
Continuare sempre diritti su placca e arrivare alla fine di essa, giusto in cresta. Da qui la via vera e propria ha termine e quindi è possibile scendere in doppia. Se si vuole raggiungere la panoramica forcella, proseguire, per tiri, lungo la cresta. Sostare su ottimo ancoraggio naturale: lasciato un cordino.
(S9: 1 spuntone con cordino; 45m, III).

 

10° tiro.
Salire lungo lo spigolo. Sostare su ancoraggio naturale.
(S10: ancoraggio naturale; 50m, I).

11° tiro.
Proseguire lungo la cresta superando qualche passo un po' di delicato.
(S11: ancoraggio naturale; 30m, II).

12° tiro.
Salire ancora lungo la cresta che ora si fa meno facile e più delicata. Sostare sulla forcella dei lastroni, su un grosso masso.
(S12: ancoraggio naturale; 30m, III).



La via dei tre scalini, analogamente alla via dei carabinieri sulla quarta placconata, rimane una bella via di soddisfazione, per la particolarità della parete e per l'ambiente grandioso. Merita senz'altro!



Federico Battaglin
Italy
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