SCALA DELLA DIFFICOLTA' di ARRAMPICATA su ROCCIA.
Guarda subito la tabella.
Da quando è nato l'alpinismo, ovvero alla fine del
Diciannovesimo Secolo, si è sentita l'esigenza di poter "catalogare"
le difficoltà incontrate nelle ascensioni su roccia.
Ecco che può essere utile saperne qualcosa di più e avere il prospetto
delle definizione dei gradi di difficoltà.
INTRODUZIONE.
Da quando è nato l'Alpinismo, si è sentita l'esigenza di poter
catalogare, classificare le difficoltà incontrate nelle ascensioni su
roccia. Il motivo di questa esigenza è piuttosto ovvia e va oltre al
discorso della catalogazione. Ovvero è importante poter stabilire se
la certa via su roccia è più o meno difficile di un'altra, soprattutto
nell'ottica di innalzare sempre di più i limiti.
Così, nel 1925, l'alpinista tedesco Willo Welzenbach aveva proposto una
scala chiusa composta da 6 gradi, con le suddivisioni intermedie "+"
più e "-" meno.
Nella tabella posta qui sotto, sono presentate le definizioni molto stringate
dei sei gradi, riportate nelle pubblicazioni di decenni fa: ai nostri giorni,
tali definizioni non possono che fa sorridere, ma una volta era proprio così!
GRADO | DEFINIZIONE SINTETICA |
I | facile |
II | mediocremente difficile |
III | difficile |
IV | molto difficile |
V | oltremodo difficile |
VI | Estremamente difficile |
LA SCALA CHIUSA a 6 GRADI.
Come ho accennato poco sopra, in origine la scala della difficoltà "Welzenbach"
o nota anche "UIAA" è composta da 6 gradi, chiusa verso l'alto.
Quando era stata ideata, il grado 6 era concepito come limite massimo che un
uomo era in grado di superare; in via del tutto eccezionale esisteva pure il
sesto grado superiore, il famoso "VI+"! Questo era un limite dovuto
all'epoca, ma pian piano ci si era reso conto che la scala doveva essere aperta
verso l'alto, in modo da seguire l'evoluzione arrampicatoria, ma... Ma nessuno
"osava" proporre gradi superiori al 6+. Così in un certo numero
di vie aperte negli Anni Settanta, soprattutto nelle Dolomiti, avevano il grado
di "VI+", ma, con una valutazione moderna, presentano passaggi di
VII e anche oltre! Per esempio, nel 1969, il grande Reinhold Messner aveva aperto
una via, in cui c'era un tratto estremamente duro, vinto dopo parecchi tentativi:
la valutazione data, seguendo i criteri vigenti nel tempo, era stata di VI+,
ovviamente, ma era superiore, addirittura di VIII-!!!
LA SCALA
APERTA.
Dal 1978 l'UIAA ha aperto la scala della difficoltà, permettendo di aggiungere
altri gradi. Attualmente si è arrivati al fantascientifico XI/XII grado!
Anche se comunque non sono così numerose le persone che si muovono, almeno
in palestra, oltre l'ottavo grado.
Un esempio di definizione un po' più articolata dei gradi della scala
aperta fino al VII grado è riportato nella tabella posta qui sotto. Valgono
inoltre le suddivisioni intermedie "+" più e "-"
meno.
GRADO | DEFINIZIONE |
I | Molto facile. E' necessario scegliere quale appoggio utilizzare per i piedi; le mani vengono usate per mantenersi in equilibrio. |
II | Facile. Da questo grado in poi inizia l'arrampicata vera e propria. E' necessario spostare un piede o una mano per volta, ma gli appigli e gli appoggi sono ancora abbondanti. |
III | Poco difficile. La parete è più ripida o anche verticale: gli appigli sono più piccoli o più rari. Può essere necessaria un po' di forza nelle dita. |
IV | Difficile. Gli appigli e gli appoggi sono piccoli o ancora più rari. E' necessaria una buona tecnica per superare le varie strutture che la roccia presenta. |
V | Molto difficile. Gli appigli e gli appoggi sono molto piccoli e rari. L'arrampicata è tecnica, delicata o faticosa: è necessario studiare preventivamente la sequenza dei passaggi. |
VI | Estremamente difficile. L'arrampicata è decisamente delicata e faticosa, in cui gli appigli e gli appoggi sono molto rari ed esigui. E' necessaria una buona forza e resistenza delle braccia. |
VII | Eccezionalmente difficile. Gli appigli e gli appoggi sono veramente minimi e distanziati. La tecnica di arrampicata è piuttosto elaborata e richiede un allenamento specifico, con particolare forza delle dita e un ottimo senso dell'equilibrio. |
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NOTE FINALI.
Le definizioni dei vari gradi di difficoltà riportate poco sopra non
hanno validità assoluta, nel senso che, ciascun grado può variare
leggermente da guida a guida, soprattutto per le vie di palestra. Dipende molto
anche da chi ha compilato la guida. Per esempio, certi quarti gradi degli Anni
Trenta sono più difficili di altri quarti gradi attuali. Così
pure alcuni apritori di vie non sono di buona manica nel gradare le vie, forse
anche per un maggior prestigio...
Quindi, quando si prende in mano una nuova guida o si vuol ripetere una via
in un posto poco conosciuto, è assai consigliabile informarsi bene, anche
se a volte può sembrare eccessivo: può far risparmiare brutte
sorprese... che in montagna poi non sono da sottovalutare!