MANOVRA DI CORDA DOPPIA.

La manovre di corda doppia può essere fonte di errori, spesso anche dall'esito fatale. Ecco alcuni consigli a proposito...


INTRODUZIONE.
Quando si ha terminato di arrampicare lungo una via (da uno a più tiri di corda) esiste il problema del ritorno alla base.
Se si è fortunati il rientro avviene lungo un sentiero, magari non sempre comodo, ma pur sempre un sentiero, dove si sta con i "piedi per terra".
Meno fortunato è il caso se il ritorno avviene con qualche corda doppia.
Con la dizione "corda doppia" si indica una manovra di corda necessaria per calarsi lungo un tratto di parete e il conseguente recupero della corda stessa. Per poter compiere quest'ultima operazione è d'obbligo che la corda sia passata doppia nell'anello di calata.
Ci sono però alcuni accorgimenti che possono rendere semplice come una passeggiata la manovra di corda doppia.
E' necessario saper usare i nodi più idonei e posizionare nel modo più efficace la corda stessa.

NODI.
Se la calata è breve ovvero al massimo la lunghezza pari a metà della corda, non è necessario impiegare nodi.
Se invece la calata è più lunga, anche cinquanta metri è d'obbligo adoperare due corde, possibilmente dello stesso diametro. Questo comporta l'impiego di un nodo e per tale scopo ci "sarebbero" diversi nodi, possibili candidati: guide con frizione, doppio inglese, guide senza frizione e "galleggiante". Normalmente si tende ad usare il nodo doppio inglese, robusto, ma con un piccolo difetto: il nodo si sviluppa attorno all'asse del nodo e quindi si può incastrare più facilmente, come del resto gli altri nodi, a parte l'ultimo.

Nodo delle guide senza frizione   Nodo delle Guide senza frizione.
Queste immagini sono state tratte dal catalogo della Petzl, con il loro consenso e senza scopo di lucro, ma solo a fini didattici.
www.petzl.com

Da un po' di anni invece si tende a preferire il cosiddetto, dai "torrentisti", nodo "galleggiante". Il motivo di questa terminologia è dovuto al fatto che il nodo, lungo la roccia, tende a "galleggiare", ad evitare di rimanere incastrato nelle fessure o negli spigoli.
Questo è un enorme vantaggio se si pensa a cosa bisogna fare e al tempo che si perde se la corda rimane incastrata da qualche parte. E scagli la prima pietra a quale alpinista non gli si sia incastrata la corda!

Nodo galleggiante.   Nodo galleggiante.   Nodo galleggiante.
Queste immagini sono state tratte dal catalogo della Petzl, con il loro consenso e senza scopo di lucro, ma solo a fini didattici.
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Come si vede dai disegni questo nodo evita gli spigoli rendendo più tranquilla la calata lungo una parete.

POSIZIONARE LA CORDA.
Anche un errato posizionamento della la corda può essere fonte di fatica in più!
Intanto, come si vede chiaramente, le due figure qui sotto riportano i casi che sia presente o meno il nodo di giunzione, il nodo "galleggiante".
Una cosa che invece accomuna entrambi i disegni è che la corda da recuperare deve trovarsi al di sotto dell'anello di calata. Nei disegni barrati con la "X", il fatto di recuperare la corda, ovvero di tirare la corda provoca lo schiacciamento della stessa con l'ovvio incremento della difficoltàdi recupero.

Recupero corda doppia senza nodi.   Recupero corda doppia con nodi.
Queste immagini sono state tratte dal catalogo della Petzl, con il loro consenso e senza scopo di lucro, ma solo a fini didattici.
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A prima vista può sembrare non molto semplice di dover pensare o tenere a mente quale corda tirare, ma in realtà se si pensa un attimino, una volta per tutte, è facile capire quale corda conviene recuperare. Suggerisco inoltre di compiere qualche prova ad un paio di metri da terra, in modo da rendersi conto effettivamente come vanno le cose, senza aspettare di essere a centinaia di metri da terra a fare esperimenti!



Federico Battaglin
Italy
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