ASSICURARE IL PRIMO DI CORDATA.
Assicurare il primo di cordata può sembrare un'operazione piuttosto semplice, ma in realtà può nascondere qualche piccola insidia...
INTRODUZIONE.
Nell'arrampicata, sia essa in bassa o alta quota, in genere, si è in due:
il primo e il secondo di cordata. Certo, in alpinismo si può arrampicare
anche in tre ovvero con due secondi di cordata: per semplicità non tratto
questo caso, che si riconduce al caso con un solo secondo di cordata.
Assicurare il primo di cordata, sebbene sostanzialmente sia piuttosto semplice,
in realtà può nascondere delle piccole insidie, anche di non poco
conto come si potrà ben capire osservando gli schizzi riportati sotto.
DUE CASI DIVERSI.
Innanzitutto è necessario distinguere due casi
piuttosto diversi: vie a più tiri di arrampicata sportiva e vie alpinistiche
su roccia.
Rispettivamente la via in questione è ottimamente attrezzata (primo caso)
e chiodata in modo sufficiente o addiritture insufficiente (secondo caso). Da questo deriva,
poi, l'entità dell'eventuale volo, che nel primo caso (arrampicata sportiva)
ha lievi o nulle conseguenze, mentre nel secondo caso (alpinismo) possono essere anche gravi.
Così, di conseguenza, cambia il modo di assicurare il primo di cordata, come è
possibile vedere negli schizzi riportati qui sotto.
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Si vede subito non solo il numero diverso di corde impiegate,
ma anche il tipo di assicurazione usato. Ovvero nelle vie di palestra (arrampicata
sportiva) si adopera il Gri-gri, attaccato direttamente all'imbragatura; al
posto del Gri-gri è possibile usare qualche altro tipo di attrezzo, per
esempio la piastrina-freno oppure l'otto. Invece in alpinismo, l'unico sistema
più sicuro rimane il mezzo barcaiolo. Nella figura a destra, il moschettone
del mezzo barcaiolo è fissato direttamnte in vita, poi la corda passa
in un moschettone attaccato al cordino della sosta (in giallo). In Italia, in genere
il moschettone dle mezzo barcaiolo viene fissato direttamente la cordino
della sosta. Il caso mostrato nella figura a destra (assicurazione in vita)
può essere impiegato nel casi in cui la sosta non sia a prova di bomba
e che convenga che la forza d'arresto dell'eventuale caduta venga dissipata
dal corpo dell'alpinista in sosta.
ASSICURARE DA TERRA.
Quando si arrampica lungo il primo tiro della via, che può essere costituita
sia da un monotiro sia da più tiri, il secondo di cordata assicurerà
chi sale stando a terra. Certo è ovvio, ma meno ovvia è invece
la posizione da assumere in questa fase.
In caso di volo, ben più frequente nelle vie di arrampicata sportiva,
è molto importante come si disporrà, rispetto alla parete, chi "tiene
la corda". Comportamenti maldestri o poco attenti possono comportare
conseguenze pericolose.
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Nel disegno a sinistra, è facile capire che, se le protezioni
sono distanti e in caso di volo, il rischio di caduta a terra è reale non solo
perché il primo chiodo è molto alto, ma anche se c'è una significativa
differenza di peso tra i due arrmapicatori. In tal caso conviene assicurare l'arrampicatore
più pesante a degli ancoraggi.
Anche la figura di destra illustra una situazione abbastanza simile. Se chi
assicura è lontano dalla parete, il caso di caduta del primo, c'è
il reale rischio che venga attirato verso la parete in modo improvviso e violento.
In questo modo vi è un eccesso di corda in più che aumenta il
rischio che chi cade arrivi persino a terra! Spesso può essere ben più
comodo sedersi su un sasso lontani dalla parete, non solo per vedere meglio
chi sale, ma anche a non farsi venire il mal di collo per dover tenere sempre
la testa molto alzata, come quando si sta troppo vicini alla parete.
Comunque maggiore è il rischio di caduta, altrettanto maggiore deve essere
l'attenzione e minore la distanza dalla parete di chi "tiene la corda":
questo come regola generale!
Nella terza figura, posta sotto alle altre due, pericoloso è mettersi ad
assicurarsi sotto ad uno strapiombo o ad un tetto. In caso di volo, se lo strappo
è discretamente violento, chi assicura potrebbe venire sollevato rischiando
di urtare la roccia con la testa. Avendo il casco, si rischia di meno. Certo
è ovvio, ma lì, sul momento, può esserlo di meno!
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L'ultima figura proposta è degna d'esser osservata attentamente!
E' il caso il cui il primo tiro è lungo poco meno la lunghezza della
corda. In caso di volo non è così raro che la corda, se non ha
l'altra estremità fissata da qualche parte, possa sfuggire di mano e
sfilarsi dall'attrezzo di assicurazione con le ovvie conseguenze del caso. Si
dià che è difficile una simile eventualità, ma è
necessario prestare attenzione nei tiri lunghi.
La soluzione più ovvia è quella di fissare all'imgragatura con un moschettone
l'estremità della corda non impegnata: in tal caso si ha la matematica certezza di non
perdere letteralmente la corda!
Se si fanno le cose con testa, tutto quello che è stato
detto dovrebbe essere ovvio, senza ombra di dubbio. Ma il mondo è pieno
di gente che non sempre è attenta completamente a quello che sta facendo in
quel dato momento. Ed è proprio a queste persone che sono rivolti questi
piccoli consigli.
In ogni caso la pratica dell'arrampicata, per quanto le via sia protetta e i
materiali siano perfetti, in caso di errate manovre, il rischio di farsi anche
davvero male è veramente tangibile!